giovedì 19 novembre 2009

L'allenamento dell'aspetto mentale del tiro in fase di gioco



Il tiro, quale gesto di finalizzazione dell'azione d'attacco, è il movimento che più di tutti forse racchiude in sè le difficoltà del gioco della pallacanestro.
Da vicino o da lontano, con l'uomo addosso o da soli, in qualsiasi situazione ci si ritrovi i giocatori sono chiamati ad un cambiamento repentino della propria modalità fisica e mentale di giocare.

C'è la richiesta di passare da un'azione fisicamente molto intensa e tirata ad un gesto dolce, equilibrato, preciso. E c'è anche il fatto di dover passare da un focus attentivo esterno ampio (concentrato sul gioco, sulle situazioni) ad un focus esterno più ristretto (concentrato quasi in toto sul canestro), in una situazione che passa da open-skill (con molte possibilità di scelta) ad una quasi closed-skill (in cui non subentrano quasi più posssibilità di scelta).

Chiaro è che per riuscire ad effettuare un gesto tecnico efficace servono una serie di requisiti mentali fondamentali, quali:

- Abilità di chiusura rapida del focus;

- Capacità di escludere fattori distraenti interni;

- Capacità di escludere fattori distraenti esterni;

La questione quindi diventa: come allenare queste facoltà in generale, e soprattutto in relazione al tiro.

Anche in questo caso è il gioco stesso a venirci incontro. E' infatti guardando bene esso che si riescono a recuperare le situazioni in cui i giocatori si vengono a trovare.

E sta alla bravura dell'allenatore saperle trasporre nell'allenamento con la giusta metodologia.

A breve metterò a disposizione una serie di esercizi in questo senso.

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